Quando potare il susino? Ecco la risposta dell’esperto

Il susino è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, così come ciliegi, peschi e albicocchi. È particolarmente apprezzato per i suoi frutti, le susine, che vengono consumate fresche, secche o trasformate in marmellate, confetture e altri prodotti. Può raggiungere anche i 10 metri d’altezza, ma solitamente si presenta come un albero di medie dimensioni.

Potere coltivare una pianta di susino non è poi una faccenda così complessa. SI può infatti piantare sia in vaso che a terra, tenendo presente che si deve curare la parte iniziale della coltivazione, usando un terriccio che sia ben drenante e sopratutto l’ideale per una abbondante raccolta di susine.

Le caratteristiche principali del susino

A parte l’altezza smisurata che può raggiungere, il susino presenta le foglie ovali, dentate e di un bel verde brillante, mentre i fiori sono bianchi o rosati, solitari o riuniti in piccoli gruppi, e compaiono in primavera prima delle foglie; le susine, invece, presentano una grande varietà di forme, colori e sapori, dal giallo al rosso al viola, con polpa soda o succosa e dal sapore dolce o acidulo. Si tengano presenti anche le numerose varietà di susino, ognuna con caratteristiche uniche, come le susine europee, che hanno frutti di dimensioni medie, polpa soda e sapore dolce o acidulo; le susine giapponesi, che hanno frutti più grandi, polpa succosa e sapore dolce; e le mirabolani, utilizzate principalmente come portainnesto per altre varietà di susino.

Inoltre, i frutti del susino, ovvero le susine, sono molto versatili e possono essere consumate fresche, secche o utilizzate per preparare: marmellate e confetture, torte e crostate, vini e liquori. Del resto, le susine sono ricche di proprietà benefiche per la salute, contengono fibre, vitamine (A, C, K), minerali (potassio, ferro) e antiossidanti.

Il periodo migliore per la potatura

Il periodo ideale per potare il susino è durante il riposo vegetativo, ovvero nel periodo invernale (da novembre a febbraio), quando la pianta non ha foglie. In questa fase, è più facile individuare i rami da eliminare e si riducono al minimo le perdite di linfa. Ecco perché potare proprio in inverno:

  • Minor rischio di malattie: Le ferite causate dalla potatura si cicatrizzano più velocemente in inverno, riducendo il rischio di infezioni.
  • Migliore visibilità: Senza le foglie, è più facile osservare la struttura della pianta e individuare i rami da tagliare.
  • Stimolazione della crescita: La potatura invernale stimola la pianta a produrre nuovi germogli e fiori nella stagione successiva.

Quello che si consiglia di potare è sempre relativo alla condizione della pianta di susino. In generale, i rami secchi o malati, per evitare la diffusione di malattie, i succhioni, ovvero i rami vigorosi che nascono dal tronco o dalle branche principali, in quanto sottraggono nutrienti alla pianta; i rami incrociati o sfreganti, in quanto possono danneggiarsi e favorire l’ingresso di malattie; e i rami troppo fitti, favorendo l’aerazione e la penetrazione della luce.

Potare il susino in modo corretto e seguendo le giuste tempistiche è essenziale per garantire una pianta sana e un’abbondante produzione di frutti. Che si tratti della potatura invernale o estiva, rispettare i principi della potatura di formazione, produzione e mantenimento ti permetterà di ottenere i migliori risultati. Seguendo i consigli dell’esperto, sarai in grado di curare il susino in modo sostenibile, prevenendo malattie e parassiti, e assicurandoti una pianta rigogliosa e produttiva per molti anni.

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