Mangiare il sedano è qualcosa da consigliare in quasi tutti i casi, date le molte e confermate proprietà tipiche di questo ortaggio rigorosamente a crescita autunnale, ma non è sempre facile capire come introdurlo nella propria dieta in modo fantasioso ed efficace, oltre a comprendere davvero quale è opportuno consumare con una buona regolarità. Inoltre è un elemento che può essere utilizzato in ambiti che magari non immaginiamo.
Ma come mangiare davvero il sedano? Esistono numerose ricette che tengono conto soprattutto non solo della preparazione ma anche di varie parti di questo ortaggio dalla natura “biennale” e che quindi ha una diffusione decisamente particolare in regioni distinte: proviamo a scoprirne le qualità e le potenzialità, che magari non conosciamo partendo dal “perchè” mangiarlo.
Perchè mangiarlo?
Il perchè è infatti la cosa principale per molti, il sedano però possiede davvero tantissime proprietà da introdurre: come molti altri ortaggi simili ha pochi “difetti” essendo costituito in gran parte di acqua, un buon apporto di proteine e sali minerali diversificati oltre a vitamine, spesso viene consigliato contro i disturbi del sonno ed ha capacità rilassanti per muscoli e sistema nervoso.
Può inoltre contribuire a ridurre i valori eccessivi di colesterolo e trigliceridi, che in connubio con i vari elementi come magnesio, ferro, calcio e le vitamine possono davvero trovare una grande utilità anche in caso di problemi alimentari e legati alla produzione di elementi positivi, utilizzato anche come elemento tonico e rinvigorente, non va sottovalutato.
Come mangiarlo
E’ coltivato in particolare in alcune regioni specifiche del nostro paese, è una pianta molto comune che cresce anche spontaneamente in buona parte del Mediterraneo, in Italia è comprensibilmente impiegato in alcune versioni come la variante da taglio che è quello dalla caratteristica forma allungata, meno comune è quello rapa. Quello da taglio a sua volta si differenzia in vari elementi. Come mangiarlo?
- Assieme a carote e cipolle come condimento
- All’interno di zuppe e minestre
- Assieme alla carne o formaggi, soprattutto quelli a bassa stagionatura
- Con primi e secondi
Indifferentemente viene soprattutto consumato cotto ma anche crudo, come ingrediente e condimento, ma anche come elemento principale ad esempio in molte ricette che fanno parte della tradizione culinaria, italiana e non solo nel gambo che è naturalmente la parte più “interessante” ma anche nelle foglie, dopo averle lavate con accuratezza, come ingrediente per insalate, generalmente quello bianco è apprezzato maggiormente crude, mentre le varianti verdi danno il meglio da cotto.
Viene generalmente pelato ed eliminato nei suoi filamenti con un coltello o un pelapatate, e può essere tranquillamente anche congelato, condizione che può permetterci di utilizzarlo fino a 9 mesi dal congelamento. Può essere applicato a praticamente ogni forma di sugo o preparazione a mo di condimento e opportunamente lavato anche a crudo.