Le fette biscottate fanno male: ecco la marca che fa male alla glicemia, alla digestione e alla pressione

Le Fette biscottate costituiscono un tipico alimento italiano ma non solo, presente nei settori dei supermercati legati alla colazione e nel settore del panificio essendo costituite in qualche modo come derivato dal pane, anche se la considerazione che molti hanno di questi elementi non è così positiva, anzi. Molti allo stesso modo le comprendono come delle alternative proprio al pane tradizionale, naturalmente è un concetto che non può applicarsi ad ogni tipologia di prodotto.

Quali sono le fette biscottate che fanno male o comunque “più male di altre”? La scelta è diversificata e non è un concetto legato alla marca in tutto e per tutto ma al tipo, perchè pur essendo di base tutte simili, non ogni forma di prodotto di questa tipologia ha lo stesso impatto sulla nostra salute, per questo, specialmente se ne facciamo uso costante, conviene continuare a leggere.

Da cosa sono composte?

Da cosa sono composte buona parte delle fette biscottate? Prevalentemente da farine comuni come quella di grano duro, olio vegetale e lievito inoltre spesso sono aggiunti elementi come zuccheri, sali, ma anche additivi e conservanti oltre a, in casi più rari a conservanti e coloranti (cosa oramai quasi totalmente sparita). Le fette biscottate sono alimenti oggi però più diversificati.

Specialmente negli ultimi anni sono aumentate le varianti più nutrizionalmente utili ad esempio costituite da farine di diversa tipologia, da quella di soia, a quella di kamut o più generalmente quelle integrali, come il grano saraceno. Questo contribuisce ad aumentare in modo più o meno evidente la capacità saziante ed il contesto di fibre che naturalmente sono abbastanza assenti.

Quali non scegliere?

Non è un alimento da consigliare in tutti i casi, tutti i giorni semplicemente perchè “poco utile” e facilmente sostituibile da altri alimenti derivati dal pane. L’apporto di carboidrati è importante e sono presenti anche vari sali minerali, ma la loro doppia funzione è comunque molto problematica se abbiamo l’intenzione di consumarle al posto del pane. Quali evitare?

  • Quelle con un apporto di zuccheri e sale molto importante
  • Scegliere quelle composte da un solo tipo di farina
  • Le fette biscottate con una lista di additivi molto lunga

Saltuariamente non sono problematiche ma non più di 3 volte a settimana ed in una quantità non troppo marcata, 3-4 ogni volta corrisponde ad una quota quantitativa tollerabile anche per una persona non così attenta all’alimentazione. Non vanno bene come alimenti sostitutivi del pane, anche quello bianco, perchè quest’ultimo sazia meglio e più in fretta.

Da evitare a ridosso dei pasti principali ma anche durante gli stessi, meglio consumarle in piccole quantità a colazione oppure ancora meglio come spuntino e snack, come spezza famel: è una buona idea provare varie alternative oltre alla comune fetta biscottata così da capire davvero quale il nostro corpo riesce a tollerare con maggior facilità.

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