Scientificamente definito con il nome di Opuntia ficus-indica, il fico d’India o ficodindia, consiste in una pianta succulenta facente parte della famiglia delle Cactacee. Le sue origini prevedono delle radici profonde nel Centroamerica, anche se la sua espansione si è realizzata in tutto il bacino del Mediteranno, specie nell’Italia meridionale.
I fichi d’India vengono utilizzati principalmente per due scopi: quello alimentare e quello terapeutico. Rappresenta un grande vantaggio per l’agricoltura poiché riesce a crescere bene anche in condizione di scarsità idrica, nonché un ottimo elemento cicatrizzante per ferite e piaghe. Ma come si mangiano? Vediamo cosa prevede la tecnica della nonna:
Fichi d’india: cos’è ed il contenuto nutrizionale
Quello che noi comunemente degustiamo, è il frutto dell’Opuntia ficus-indica: si tratta di una bacca carnosa con numerosi semi (circa 300 in 160 grammi di prodotto) e dal peso variabile tra i 150 ed i 400 grammi. Ne esistono diverse varietà, distinguibili in base alla loro colorazione, ad esempio: la varietà bianca è detta muscaredda, mentre quella arancione è detta sulfarina.
In ogni 100 grammi di prodotto, sono contenute circa 74 calorie. I macronutrienti maggiormente presenti sono i carboidrati (con un apporto di circa 19 grammi), seguiti subito da 0,8 grammi di proteine e 0,3 grammi di lipidi (di cui 0,1 g di acidi grassi saturi). Sono anche un’ottima fonte di fibre alimentari, nonché di vitamine e sali minerali, quali: vitamina C, vitamina D, vitamina B6, ferro, calcio e magnesio.
Ecco come si mangiano:
I fichi d’India hanno davvero un ottimo sapore dolce, ed oltre a questo, in tanti sono desiderosi di mangiarli per i loro magnifici benefici che riescono ad apportare. Se non li si ha mai provati, potrebbe esserci qualche dubbio a riguardo, specie riguardo le loro “spine” esterne. Proprio per tale motivo, di seguito vediamo che cosa prevede il trucco della nonna:
- Lasciare i fichi d’India in ammollo in acqua fresca fino a che non appariranno visivamente più morbidi, cambiando l’acqua più volte;
- Con l’ausilio di una forchetta, infilziamo il fico d’India perfettamente al centro così da mantenerlo stabile e con un coltello procediamo a tagliare le estremità;
- A questo punto, incidiamo un taglio longitudinale, poco profondo, e sempre con il coltello togliamo tutte la superficie su cui sono presenti le spine;
- Semplicemente ruotando, verrà fuori il frutto che potrà essere mangiato senza pericoli;
Questo è davvero il metodo più classico e più comodo per poter assaporare i fichi d’India, spesso poco considerato proprio per la presenza di quelle fastidiose spine. Ma perché privarsi di un frutto così delizioso e dagli enormi benefici? Si consideri che grazie al loro contenuto di vitamina C, erano utilizzati in passato come astringenti per la prevenzione dello scorbuto.
Ma non solo, il loro contenuto di fibre alimentari li rende ottimo elementi diuretici. Così come l’applicazione diretta della loro polpa può essere di enorme beneficio per la risoluzione di ferite e di ulcere cutanee, tecnica di medicina popolare tipica del popolo siciliana. Ora che sai come mangiarli, che cosa aspetti a provarli?