Nell’ultimo periodo, il dibattito dell’età pensionabile è sempre più acceso. Con l’aumento della speranza di vita e le sfide economiche legate al sistema previdenziale, il governo sta valutando nuove misure per poter rendere più sostenibile il sistema pensionistico. Tra le questioni più discusse, ci sono le modifiche ai requisiti di accesso alla pensione.
Molti si chiedono come queste modifiche potrebbero influenzare la loro vita e quale categorie potrebbe colpire maggiormente. Una delle ipotesi più probabile è l’innalzamento dell’età pensionabile, accompagnato a dei requisiti contributivi più stringenti. Scopriamo insieme, in questo articolo, quali sono le categorie che risentiranno di più, ritardando, quindi, l’età pensionabile.
Il contesto delle nuove misure pensionistiche
Il sistema pensionistico in Italia, si è sempre basato sull’equilibrio tra lavoratori attivi e pensionati, ma negli ultimi tempi questo è diventato sempre più fragile. Con l’aumento dell’aspettative di vita e una popolazione più vecchia, il numero dei pensionati sta superando quello dei lavoratori attivi. Per questo motivo, l’ipotesi dell’innalzamento dell’età pensionabile è un’ipotesi sempre più probabile,
Alcuni lavoratori potrebbero, quindi, non riuscire ad andare in pensione come previsto. In particolare, le categorie più vulnerabili come i precari, gli autonomi e colori che hanno avuto attività lavorative discontinue. Anche i lavoratori più giovani potranno risentire di queste modifiche, spostando l’età pensionabile a 70 anni, con conseguenze sul benessere fisico e mentale.
Quali categorie saranno più penalizzate
Oltre a queste situazioni, ci sarà anche un requisito contributivo più rigido. Ciò comporta che andare in pensione sarà possibile non solo con l’età avanzata, ma anche con un minimo di contributi non del tutto agevole. Questo colpirebbe chi ha iniziato a lavorare tardi o chi ha avuto lunghi periodi di disoccupazione. Ma non solo, anche i lavoratori part-time potrebbero essere svantaggiati dalle nuove misure. Quindi, scopriamo nel dettaglio quali sono le categorie svantaggiate:
- Lavoratori autonomi che hanno contributi più discontinui e hanno difficoltà a raggiungere gli anni necessari.
- I precari con contratti a termine e bassi contributi.
- I giovani che potrebbero lavorare più a lungo per accedere alla pensione.
- Le donne che vedono spesso la propria carriera interrotta per ragioni familiari.
Nonostante questi svantaggi, il governo potrebbe introdurre delle misure cautelative, come la possibilità di introdurre dei contributi configurativi durante i periodi di disoccupazione o di assistenza familiare. Ma anche la possibilità di alcune forme di pensione anticipata, consentendo ad alcune categorie svantaggiate di accedere alla pensione prima del previsto, con qualche compromesso.
In conclusione, come visto in questo articolo l’età pensionabile potrebbe ricevere un cambiamento significativo a causa di uno squilibrio tra lavoratori attivi e pensionati. Se le misure, appena citate, verranno applicate, alcune persone potrebbero non raggiungere la pensione alle condizioni attuali. Sarà, comunque, fondamentale, attendere quale sarà l’evoluzione legislativa in tale settore, per comprendere definitivamente chi sarà maggiormente colpito.