Il lino è un vegetale amatissimo da sempre, a partire dall’antichità in quanto dalle fibre di questa pianta arbustiva facile da coltivare, e che per molti secoli ha costituito la risorsa principale anche per la creazione di abiti prima dell’avvento del cotone. I fiori ma anche i semi di lino sono stati da tempo rivalutati ed in particolare il contenuto nutrizionale dei semi è considerato importantissimo.
Una vera e propria fonte di elementi di sali minerali e vitamine in quantità abbondanti, come ogni seme edibile bisogna però capire correttamente come consumarli ed introdurli naturalmente nella nostra dieta anche perchè relativamente poco costoso e dal sapore che può adattarsi sia a preparazioni come piatto principale. Ma come mangiarli? d w dw wdwd
Il seme di lino in cucina
I semi di lino infatti sono accessibili e disponibili tutto l’anno, da diversi anni i nutrizionisti, e coloro che hanno compreso come impiegare anche questi prodotti sono aumentati, anche in virtù della presenza di elementi considerati “basici” per l’organismo, come fibre, tiamina, vitamina C e Vitamina E solo per fare qualche nome conosciuto dai nutrizionisti.
Tradotto, è un alimento in grado di migliorare la pressione sanguigna con facilità ed anche la digestione, in quanto le fibre contenute sono nelle quantità giuste da apportare un miglioramento del tratto digerente senza eccedere in questo effetto. Il seme di lino è fortemente nutriente e può rientrare nella maggior parte delle diete essendo poco calorico e digeribile ma anche “riempitivo”.
Come mangiarli?
Come mangiarlo? Molti consigliano di macinarli in modo molto fino e consumarli, soprattutto perchè sono consumati senza estrarlo dal guscio esterno, che difficilmente viene intaccato totalmente durante il tratto di gestivo. Possono essere consumati soprattutto sul pane oppure in combinazione con altri cereali oppure nei seguenti metodi effettivi da provare:
- Tritati in maniera grezza a mo’ di panatura per gratinatura
- In zuppe e preparazioni semi liquide
- Sminuzzato o diviso a metà può essere impiegato negli impasti farinacei
Bisogna ricordare che come accennato i semi di lino interi possono essere leggermente difficili da digerire, quindi è una buona idea tritarli anche poco finemente, così da migliorare la loro appetibilità, ma in questo caso il periodo utile di consumo si riduce di molto: è bene assumerli quindi in poco tempo, entro 24/48 ore oppure sistemarli in un apparato sottovuoto.
Il seme di lino infatti tende a degrdarsi facilmente se non conservato accuratamente, conviene tritarlo con una macinatrice o un macinapepe elettrico per poi conservato in un barattolo. E’ un ottimo “calmante” per lo stomaco in subbuglio e può essere anche utile per il controllo dei trigliceridi e per il colesterolo alto, condizioni spesso correlate tra di loro.